L’Astragalo è una pianta perenne, alta fino 1,5 metri, originaria del nord della Cina e di alcune zone a grande altitudine come il Tibet. Nonostante sia praticata la raccolta delle piante spontanee, viene ampiamente coltivata sia in Cina che negli Stati Uniti. Le radici sono raccolte da piante di 4-7 anni, in primavera o in autunno..
Sul mercato vengono talvolta sofisticate cAAon quelle di Hedysarum polybotris, Hedysarum mongholicum e Hedysarum vicioides.
Sono lunghe 30-90 cm, presentano una corteccia rugosa giallo-bruna, scanalature longitudinali irregolari e formazioni lenticolari orizzontali. Quando sono tagliate mostrano un tessuto interno bianco-giallastro ed emanano un odore debole; se masticate, hanno un sapore appena dolce, simile al fagiolo. Il nome cinese dell’Astragalo, huang qi, significa energia gialla, e suggerisce il suo importante ruolo nella stimolazione dell’organismo debilitato o affaticato. In Cina si crede che esso riscaldi e dia tono al Wei qi, l’energia di protezione superficiale che circola al di sotto della pelle, aiutando il corpo ad adattarsi alle influenze esterne, specialmente al freddo.
L’Astragalo, infatti, innalza l’immunoresistenza e, manifestamente, migliora le difese dell’organismo contro agenti virali e batterici, prevenendo le malattie da raffreddamento e l’influenza, abbreviandone il decorso ed evitando le ricadute.
Le radici di Astragalo contengono numerosi principi attivi, quali saponine triterpeniche (astragalosidi I-VIII, acetilastragaloside, soyasaponina I, isoastragalosidi I-II ecc.), polisaccaridi (astragalani IIII, AG1, AG2, AH1 e AH2 ecc.), flavonoidi (canferolo, quercetina, isoramnetina, calicosina, formonetina, cumatachenina ecc.), aminoacidi liberi (asparagina, acido glutamico, canavanina, prolina, arginina, acido β aminobutirrico, acido aspartico ecc.) e più di 20 minerali in tracce (magnesio, ferro, rame, zinco, rubidio, cromo ecc.). I componenti coinvolti nella stimolazione del sistema immunitario sembrano essere soprattutto alcuni polisaccaridi e anche delle saponine.
Studi, sui topi, hanno evidenziato che la droga e i suoi estratti purificati aumentano i livelli plasmatici di AMPc, i livelli di GMPc del fegato e AMPc e GMPc della milza.
Anche in volontari sani, dopo somministrazione orale della droga, si sono riscontrati livelli plasmatici di AMPc, IgM ed IgE più elevati. La variazione dei livelli plasmatici di nucleotidi ciclici è in qualche modo correlata alla modulazione della risposta immunitaria.AA
I polisaccaridi dell’Astragalo mostrano effetti modulatori rilevanti sull’immunità umorale e su quella cellulo-mediata, coinvolgendo le cellule B e T e le cellule Natural Killer, oltre che sull’attività dei macrofagi e dei monociti. In vitro, l’attività di alcune cellule mononucleari, ottenute da pazienti neoplastici, è risultata aumentata dopo un’incubazione con una frazione di polisaccaridi, derivata da Astragalus membranaceus.
La stessa attività immunopotenziante è stata confermata, in vivo, su ratti immunodepressi, dopo somministrazione della stessa frazione. In prove condotte in vivo sono stati evidenziati: attivazione del sistema reticolo endoteliale (insieme di cellule di diverso aspetto, tutte dotate di potere fagocitario; ne fanno parte istiociti e macrofagi del tessuto connettivo, cellule reticolari ed endoteliali del midollo osseo, dei gangli linfatici e della milza, monociti del sangue, macrofagi degli alveoli polmonari ecc.) e della chemiotassi dei macrofagi, aumento dell’attività delle cellule T-helper e inibizione della transcriptasi inversa dei retrovirus e della DNA polimerasi.
L’Astragalo stimola la produzione di interferone, una proteina che ostacola la moltiplicazione dei virus, attraverso il blocco della loro capacità di riprodursi all’interno delle cellule dell’ospite.
Studi condotti su volontari hanno evidenziato che l’aumento del livello di interferone si protrae anche per due mesi dopo la cessazione della somministrazione della droga.
In prove in vitro, anche lazione immunostimolante dell’interleuchina è risultata potenziata dall’aggiunta di una frazione estratta dall’Astragalo, al punto che, per ottenere lo stesso effetto con la sola interleuchina, se ne doveva raddoppiare la dose. Gli estratti a base di Astragalo fanno aumentare il numero delle cellule Natural Killer (NK), che circolano nel sangue e nella linfa, col compito di distruggere unampia gamma di invasori, comprese le cellule tumorali e quelle infettate dai virus.
E’ stato osservato che gli astragalani determinano un aumento della citotossicità dei NK di circa sei volte rispetto al controllo.
L’Astragalo è in grado di incrementare anche i livelli di anticorpi. In uno studio clinico, con 1000 partecipanti, condotto utilizzando compresse e spray nasali a base di questa pianta, è stata dimostrata una riduzione dell’incidenza e della gravità delle malattie da raffreddamento e il contemporaneo aumento delle IgA e delle IgG.
I livelli di IgA raggiunti sono risultati direttamente correlati alla entità della gravità dei sintomi.
In Cina l’Astragalo viene somministrato a pazienti anziani per migliorarne le difese immunitarie. La pianta sembra attivare la funzione delle cellule B e aumentare i livelli di IgM, che generalmente tendono a diminuire con l’età.
Ricerche preliminari suggeriscono che l’Astragalo possiede anche proprietà anticancerogene. Alcuni studi, condotti su pazienti affetti da cancro, dimostrano che un estratto acquoso della radice della
pianta è in grado di ripristinare o incrementare lattività delle cellule T e di far crescere la velocità di maturazione dei linfociti. L’ aaaAstragalo stimola anche l’attività delle cellule T-helper, che coordinano la risposta immunitaria, attraverso la riduzione dei livelli eccessivi di soppressori, quindi con una modalità di azione simile a
quella di alcuni chemioterapici, ma priva di pericolosi effetti
• Controindicazioni:
L’Astragalo è considerato una pianta sicura e ben tollerata, e non se
ne conoscono effetti mutageni.
Testi cinesi (Chang et al., 1986) riportano l’assenza di effetti tossici
acuti su animali, anche per dosi di 75-100 g di estratto acquoso/kg
per os.
Non è raccomandata la somministrazione di questa droga in
gravidanza o durante lallattamento, perché non sono disponibili dati
riguardanti i suoi effetti sulla donna, sul feto e sul lattante.
https://www.sorox.org/erbe-e-piante-medicinali-principi-attivi-e-antiche-ricette/
Paul Bowles, Tè nel deserto, 1949



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